Dall'enciclopedia Treccani ecco la definizione di questo termine:
Comportamento diffuso nella società contemporanea che porta a evitare l’assunzione di responsabilità e a tutelare solo la propria convenienza e il proprio interesse come se fossero un diritto, senza tener conto di un bene collettivo.
La depersonalizzazione è un fenomeno legato al non sentirsi responabili delle azioni commesse.
I sociologi hanno negli anni fatto esperimenti e studi per definire fino a che punto può spingersi l'essere umano se la responsabilità è affidata ad una autorità, il più famoso è l'esperimento Milgram, al quale abbiamo dedicato un post lo scorso anno.
In poche parole questo esperimento consisteva nel richiedere ad un volontario di dare la scossa elettrica (attore che fingeva di provare dolore). A dare l'ordine era una figura che incuteva rispetto e la maggioranza dei soggetti esaminati eseguì l'ordini anche se questi avrebbero causato la morte della cavia.
Con questo esperimento venne stabilito che in questo genere di situazioni l'individuo tende ad eseguire gli ordini senza ribellarsi perché avrà la percezione che la responabilità delle proprie azioni ricada interamente su chi ha dato l'ordine.
Negli ultimi venti anni abbiamo assistito ad un curioso fenomeno che riguarda la caduta delle inibizioni nei soggetti che hanno interazioni attraverso la rete.
Spesso gli individui finiscono per assumere comportamenti diversi, più aggressivi o intolleranti quando comunicano attraverso i loro avatar, finendo per offendere e ferire gli altri utenti della rete.
Perché accade tutto questo?
Le persone possono assumere comportamenti aggressivi o intimidatori perché la frapposizione tra loro e gli altri di uno schermo porta alla chiusura dei neuroni specchio; in poche parole all'inibizione dell'empatia.
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