martedì 25 settembre 2018

L'utilità delle emozioni negative

Torniamo dopo la pausa estiva per spezzare una lancia in favore delle tanto disprezzate emozioni negative.
La tristezza, la delusione e la rabbia svolgono infatti un ruolo molto importante per quanto riguarda la nostra sopravvivenza.
La rabbia si scatena in noi quando qualcosa o qualcuno minaccia la nostra sopravvivenza a livello materiale o psicologico. se sento che vengo calpestato e non sono rispettato la rabbia interviene a segnalarmi l'urgenza di rimettere in equilibrio una situazione per me squilibrata (ciò non significa che io abbia ragione ma solo che sono convinta di averla).
La delusione si scatena quando non riusciamo per qualche motivo ad ottenere quello che vogliamo e ci spinge a cercare strategie migliori per riuscire.
La tristezza infine ha la grande utilità di costringerci a fermarci  per elaborare ciò che di brutto ci è accaduto.
quando siamo arrabbiati o delusi infatti non riusciamo ad usare la nostra mente razionale per avere una visione distaccata del problema, la viviamo solo da un punto di vista ristretto.
Quando invece sono triste devo riconoscere che questi sia innanzitutto la spia di qualcosa che non va.
Quando scopo che cos'è la migliore strategia è quella di lasciarmi andare per sfogare la tristezza accumulata e, quando essa scende sotto un certo livello, analizzare l'accaduto dal punto di vista logico e capire cosa deve essere cambiato. Le persone temono la tristezza perché non ne comprendono l'importanza.
Il mio consiglio è quello di viverla quando si presenta, accoglierla ed interrogarsi a fondo per poterne comprendere il motivo. Quando capiamo il motivo profondo della nostra tristezza riusciamo anche a lasciarla andare per sentirci meglio.

Per approfondire questo e tanti altri argomenti consigliamo l'acquisto del nostro libro:
Un Nuovo Inizio, La Legge di Creazione Intenzionale di Monica Tavanti ed Elisa Riccardi
Per avere informazioni sul libro mandate una mail all'indirizzo:
unnuovoinizio@hotmail.com

sabato 19 maggio 2018

Perché non ottengo quello che desidero troppo

Oggi torniamo con un piccolo post per analizzare un aspetto interessante della Legge di Creazione Intenzionale. Quando si desidera cambiare un aspetto della realtà ci concentriamo su quello e qui sta tutto l'errore: non posso ottenere risultati se il mio pensiero è orientato su quello che mi manca.
Per Legge di Risonanza tenderò a bloccare la realtà che desidero perché non corrisponde al mio stato d'animo. Sembra strano ma funziona proprio così.
Se io voglio abbondanza non posso pensare costantemente a quello che mi manca, fissare obbiettivi è una cosa meravigliosa per la nostra vita, basta che poi non ci concentriamo su quelli escludendo tutto il resto della nostra realtà. Dall'ossessione per ottenere ciò che vogliamo infatti nascono la frustrazione e l'insoddisfazione, stati d'animo che bloccano lo scorrere dell'energia in me e intorno a me.
Una volta fissato un obbiettivo devo anche avere la fiducia necessaria nell'Universo, la consapevolezza che quello che ho chiesto sta arrivando e avere la pazienza di aspettarlo, perché i tempi dell'Universo non corrispondono necessariamente a quelli che desideriamo.
Certe volte dobbiamo semplicemente accettare che quello che ci deve arrivare arriverà esattamente al momento opportuno. FIDUCIA è la parola chiave per ottenere quello che desideriamo, senza blocchi e senza stress.
E mentre aspettiamo? Ricordiamo che le persone felici guardano a ciò che di bello hanno, non a quello che gli manca.

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sabato 14 aprile 2018

Aprire la realtà per non ammalarsi

Aprirci per conoscere cose nuove, persone nuove, parole nuove, mondi nuovi.
Ogni piccolo cambiamento che facciamo alla nostra routine porta come effetto di risonanza un piccolo cambiamento del mondo che ci circonda.
Ogni piccola cosa che cambiamo o miglioriamo ci conduce verso una nuova, interessante realtà, e ci mantiene in salute.
Così si concludeva l'articolo della settimana scorsa, dove abbiamo parlato di come un piccolo cambiamento abbia il potere di cambiare tutto il nostro modo di vedere le cose, anche se siamo presi dalla routine.
Oggi parleremo nello specifico della necessità di aprire e variare la nostra realtà mentale per mantenerci in salute.
Le cose nuove ci emozionano e ci aiutano a produrre una sostanza molto importante per la salute del nostro cervello, la Dopamina. Quando la produzione di questa è carente si sviluppano infatti molte malattie neuro degenerative che portano alla progressiva perdita delle nostre facoltà mentali e fisiche, fino alla morte.
Aprirci a nuove realtà, sforzarci di capire quello che ci circonda, mantenere la nostra mente attiva attraverso gli interessi e le attività ci può davvero salvare la vita e ci rende più felici.
Non è necessario mollare la nostra vita, abbandonare i doveri e diventare degli asceti per fare questo salto di qualità. Bastano davvero pochi minuti al giorno per fare qualcosa di nuovo o qualcosa che ci piace e ci emoziona. Anche leggere un libro sul bus mentre si rincasa da lavoro può essere un motivo di soddisfazione, prendersi cura del proprio corpo, ascoltare la musica, cantare in auto o sotto la doccia. Ogni persona ha il suo insieme di cose che le causano benessere, secondo i suoi gusti.
E' molto importante ritagliarsi uno spazio, anche minimo, da dedicare a noi stessi.
Uno stato di benessere protegge sia il nostro corpo che la nostra mente, rafforzando il nostro sistema immunitario e proteggendo il sistema nervoso dal decadimento.

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domenica 8 aprile 2018

Piccolo cambiamento, nuovo mondo

Le persone tendono a pensare che l'unica realtà "vera" sia quella esterna a loro, quella che vedono ogni giorno, sempre uguale e ripetitiva nella sua routine. Si dimenticano di due cose fondamentali:
La prima è che abbiamo una realtà interna fatta di emozioni, diverse per ognuno, scatenate in momenti diversi e soprattutto affrontate in modo diverso. La seconda è che il nostro pensiero è composto da onde, come la realtà stessa della materia. Noi risuoniamo con l'ambiente. Cambiando la nostra vibrazione cambia l'ambiente che ci circonda per Legge di Risonanza.
La routine che viviamo giorno dopo giorno è un frutto del nostro pensiero, del lasciarci trascinare dal mondo materiale e materialistico che annulla la nostra parte del sentire emotivo.
Come fare allora a rompere la routine? Come faccio a fare cose sempre nuove se sono prigioniero dei miei doveri?
Abbiamo tutti questo problema, abbiamo tanti doveri, tante volte auto imposti, che si portano via il nostro tempo e la nostra vita, il nostro entusiasmo e, se non stiamo attenti la nostra gioia.
Quello che ci mantiene sani e in salute è il cambiamento, l'apertura a nuove realtà. Per aprirci a cose nuove non abbiamo bisogno di nulla che già non sia nostro. Ci serve solo un po' della curiosità che avevamo da bambini, quando ogni aspetto della realtà ci interessava.
Ogni giorno possiamo e anzi, dobbiamo, trovare un secondo per indagare qualcosa di nuovo, interessarci a qualcosa che non abbiamo mai visto prima o a qualcosa che abbiamo sempre visto ma mai osservato con attenzione.
Passare tutti i giorni dagli stessi posti per andare a lavoro, questa è la routine. E se, per cambiare, prendeste domani una strada alternativa? Creare percorsi alternativi che spezzano la routine è già un bel cambiamento.
Aprirci per conoscere cose nuove, persone nuove, parole nuove, mondi nuovi.
Ogni piccolo cambiamento che facciamo alla nostra routine porta come effetto di risonanza un piccolo cambiamento del mondo che ci circonda.
Ogni piccola cosa che cambiamo o miglioriamo ci conduce verso una nuova, interessante realtà, e ci mantiene in salute.

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sabato 31 marzo 2018

Mettere paletti, farsi rispettare

Spesso, quando cerchiamo di liberarci di quei condizionamenti e quelle insicurezze che ci impediscono di creare, incontriamo resistenza nelle persone intorno a noi. Proprio da parte di chi ci sta più vicino possono derivare dei grossi ostacoli al nostro processo di cambiamento e crescita interiore. Ci sono persone che non lo fanno per cattiveria ma cercano di trattenerci nei vecchi schemi perché il cambiamento le spaventa, in sé stesse e in noi. Inconsciamente le persone che abbiamo intorno si rendono conto che se uno cambia, per risonanza anche gli altri devono cambiare e trovare un nuovo equilibrio, ed è proprio questo a spaventarle. Così si oppongono ai nostri passi avanti verso la consapevolezza. Possono farlo in molti modi ma di solito quello che fanno è screditare la nostra consapevolezza e minimizzare quello che ci accade, in modo da abbassare la nostra autostima e costringerci a rimanere quelli che siamo sempre stati, perché questo a loro fa comodo o comunque gli dà sicurezza.
Ripeto, non si tratta di cattiveria, spesso le persone che sono dannose sono proprio quelle che ci vogliono bene, in un loro modo contorto.
Quello che possiamo fare è prendere le distanze da loro a livello psicologico.
Mettere paletti intorno ai punti fermi che non vogliamo vengano toccati ed inquinati da altri, farsi rispettare insomma. Fino a che avremo una dipendenza emotiva dagli altri non saremo mai liberi di crescere con consapevolezza. Ogni persona ha campi che non devono essere calpestati dagli altri, per quanto possano amarli, ci sono zone della propria mente che restano solo proprietà della persona e non devono essere condivisi, pena il rischio che l'opinione dell'altro li possa influenzare, inquinare o distruggere.
Non tutte le persone possono portare consigli positivi, così come ci sono consigli creativi ce ne sono anche di distruttivi.
Condividere è vivere, ma solo se siamo abbastanza sicuri di noi stessi. Fino a che non avremo questa forza interiore è necessario esigere che le proprie idee siano rispettate dagli altri.
Se le vostre consapevolezze non sono di pietra, radicate in voi e per voi vere, evitate di parlarne con chi ha questo genere di atteggiamenti, perché ne uscireste senza dubbio indeboliti.
Per creare dobbiamo essere decisi su quello che vogliamo, non possiamo permettere agli altri di toglierci questa energia.


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sabato 24 marzo 2018

Basta sminuirti, dai valore a te stesso

La prima regola per poter creare con consapevolezza è dare il giusto valore al nostro pensiero e alle nostre emozioni. Se ci sminuiamo e ci consideriamo inferiori, per Legge di Risonanza l'Universo ci ignorerà.
Spesso la sicurezza in sé stessi viene confusa con la mancanza di umiltà, ma non dobbiamo lasciarci trarre in inganno da questo meccanismo. Insicurezza ed eccessiva sicurezza sono i due estremi, al centro si trova una sana fiducia in sé stessi e nelle proprie capacità.
Spesso senza accorgersene, le persone con una bassa autostima si sminuiscono, finendo per rafforzare la loro iniziale insicurezza. Ci sono tutta una serie di atteggiamenti e discorsi che sono destinati a rafforzare in noi il concetto inconscio che non ci sentiamo all'altezza della situazione, che mettiamo in pratica senza rendercene conto ma che hanno un forte impatto su di noi e sulla nostra fiducia in noi stessi.
La nostra insicurezza ha molte volte radici profonde, solitamente risalenti alla nostra infanzia, quando qualcosa o qualcuno ci ha convinti che non avevamo alcun controllo sulle cose che accadevano intorno a noi.
Questa sensazione, di avere o meno il controllo sulla nostra vita e sugli accadimenti che ci circondano, sono definiti in psicologia da Julian Rotter come locus of control. Un locus of control interno denota la sicurezza di sè e il senso di esercitare un controllo sulla propria vita attraverso le scelte che facciamo, mentre un locus of control esterno indica la sensazione di mancanza di fiducia in sé stessi e la sensazione di non poter influire sulle cose che accadono, la sensazione di essere in balia degli eventi. In poche parole questo termine indica se siamo convinti o no di poter influenzare gli eventi che accadono.
Per creare usando le Leggi universali è necessario acquisire un locus of control interno. Questo orientamento infatti si può gradualmente modificare imparando ad amare noi stessi e a darci valore per quello che siamo.
Ognuno di noi ha un valore, qualcosa che lo caratterizza, un talento. Non esiste nessuna persona al mondo che non sappia fare qualcosa con talento. Per costruire la nostra autostima dobbiamo guardare a quello che sappiamo fare, alle difficoltà che abbiamo superato e non alle nostre mancanze o alla strada che ci resta da percorrere. Dobbiamo imparare ad essere fieri di noi per essere arrivati fin dove siamo ora, per essere sopravvissuti nonostante le difficoltà e non esserci arresi.
Valutare i nostri aspetti positivi ci rende più sicuri e fiduciosi di poter affrontare e gestire nel modo migliore anche le sfide future. Ecco che così, guardando ai nostri successi, il nostro locus of control si sposta da esterno a interno, aumentando così la nostra consapevolezza di poter modificare la realtà.
Quando ciò accade si aprono le porte della creazione per Legge di Risonanza e cominciamo a creare la realtà che vogliamo.

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sabato 17 marzo 2018

Noi siamo creatori

Oggi voglio ribadire quello che è il fulcro del nostro lavoro come squadra e della nostra vita come esseri umani: noi TUTTI siamo Creatori.
Ognuno di noi, nella sua vita ha la possibilità di creare, che sia in modo consapevole o no.
Ogni volta che facciamo un'azione nel mondo materiale o nel mondo delle probabilità, generiamo un effetto come risposta alla nostra causa/azione primaria.
Spesso ci sentiamo impotenti, come se le cose che succedono nel mondo vicino o lontano da noi fossero fuori dalla nostra capacità di agire. Ci sentiamo spesso limitati e la società in cui viviamo fa di tutto per incoraggiarci a pensare che non abbiamo la decisione nelle nostre mani.
Questa è solo una menzogna. Noi siamo emanazioni dell'Universo ed esso ci fa da specchio. Come è fuori così è dentro.
Per farvi capire meglio voglio utilizzare un esempio che si trova nell'Introduzione del libro Un Nuovo Inizio.

Quando mangiamo un frutto e tra le mani stringiamo i suoi semi, possiamo decidere di usarli in vari modi. Possiamo buttarli nella pattumiera, piantarli nella terra dove forse nascerà un'altra pianta o anche divertirci a romperli per vedere come sono fatti dentro. Con la nostra vita abbiamo il potere di fare esattamente la stessa cosa. Ognuno di noi possiede il libero arbitrio di ogni azione e questo potere si mette in azione soltanto quando diveniamo consapevoli di possederlo. Il bravo coltivatore di sé stesso conosce i suoi desideri e i suoi pensieri e, soprattutto, sa che è indispensabile coltivare nella terra giusta. Un vecchio detto dice che il minimo battito d'ali di una farfalla è in grado di scatenare un uragano dall'altra parte del mondo. Esattamente così funziona anche il nostro pensiero: ne basta anche uno soltanto per scatenare una serie di risposte ed eventi che arriveranno ben più lontano di noi.
Siamo molto più di ciò che si vede esteriormente.
Il nostro pensiero crea il nostro mondo.

NOI creiamo il nostro mondo.


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