mercoledì 31 maggio 2017

Ipersensibilità emotiva:cos'è?

Ci sono individui che nascono con una sensibilità emotiva che non viene "turbata" dalla scissione che avviene al sistema specchio regolando in un modo o nell'altro l'empatia.
Questi individui sono molto più sensibili della media degli esseri umani e questo grande dono può trasformarsi in una maledizione, se le persone che ha intorno non hanno gli strumenti per comprendere e gestire questa complicata convivenza di fragilità e forza che possiedono gli ipersensibili.
Questi individui sentono chiaramente, anche troppo, le emozioni loro e degli altri e sono più propensi a soffrire. Non hanno l'automatismo di frapporre tra sè e gli altri lo shcermo della razionalità e quindi possono trovarsi in alcune situazioni indifesi.
Quello che manca loro è proprio la capacità di non lasciarsi contagiare dalle parole e dagli stati d'animo altrui e quindi possono soffrire molto anche per cose che dagli altri individui sono considerate prive di importanza.
Avvenimenti o conversazioni che per gli altri sono marginali si caricano di forti componenti emotive che portano l'ipersensibile ad un malessere, allo stress e a rimuginarci sopra continuamente.
In molti frangenti queste persone vengono derise e ritenute dagli altri deboli ed esagerate.
La sensibilità è un grande dono e non dovrebbe essere repressa o limitata ma accettata, soprattutto dai familiari, che spesso sono i primi a non comprendere il modo di vedere e reagire alla relatà che queste persone hanno.
Pensate agli artisti e agli innovatori, essi hanno una sensibilità fuori dal comune che gli permette una maggiore creatività e delicatezza.
Il termine ipersensibilità non andrebbe nemmeno usato perchè questo significa decretare che l'essere umano debba avere solo un certo grado di sensibilità e che essere oltre è in qualche modo anormale.
Le persone sensibili hanno in la capacità di interagire con tutti gli esseri viventi con amore e vedono reazioni dell'ambiente che li circonda che agli altri sfuggono.
Per questo non hanno certo una vita facile in una società violenta che tende all'insesibilità e all'omologazione, facendo della forza e della prevaricazione il proprio vessillo e tendono a chiudersi in sè stessi, come difesa dal mondo che li circonda.
Serve coraggio per essere persone sensibili ed aperte al mondo. La cosa certa però è che, se queste persone si chiudono, l'umanità perde una grande risorsa ed un'importante possibilità di crescita e maturazione.
Un approccio sensibile al mondo che ci circonda, smettendo di guardare solo ai nostri bisogni ci permette di cambiare in meglio il mondo che ci circonda. Queste persone possono creare una relatà migliore se si dedicano agli altri e condividono il loro dono con chi ha gli strumenti per poter comprendere quanto questo sia necessario, rendendo un'apparente debolezza una forza per il genere umano.

2 commenti:

  1. Ciao care,
    questo pezzo mi è piaciuto molto perché mi sento tirata in mezzo!

    Mi è capitato che mi dicessero che sono troppo sensibile e me la prendo troppo per alcune cose, ma quando qualcosa ti colpisce non puoi fare finta di nulla!
    Non sopporto veramente la tendenza di alcune persone a invalidare i sentimenti altrui, come se loro potessero sapere come si sente un'altra persona. Ognuno ha delle sensazioni diverse e personali e nessuna è sbagliata.

    Penso che comunque bisogna cercare di "schermarsi" laddove il contatto reca troppo dolore, oppure dalle persone che si approfittano della tua capacità di ascolto e comprensione e ti usano solo per vomitare tutta la loro negatività distruttiva.

    Consiglio vivamente di leggere i libri di Rolf Sellin, uno psicoterapeuta tedesco che studia l'ipersensibilità e spiega come conviverci al meglio.

    Saluti,
    Sharp Tongue

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  2. Concordo con te Sharp,la schermatura e' essenziale, altrimenti gli altri condizionano le nostre sensazioni, creando il caos nelle informazione. Quando ci sentiamo sensibili verso qualcosa, e' perche' dobbiamo osservare meglio cio' che quella realta' ci sta' dicendo, invece spesso veniamo influenzati nel nostro osservare la senzazione.

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