Tutti hanno voglia di raccogliere successi ed elogi, di essere ammirati dagli altri.
Questo desiderio nasce perché cresciamo all'interno di una società fortemente competitiva e sviluppiamo una dipendenza emotiva verso gli elogi dei nostri simili.
Questa continua ricerca di attenzione ed approvazione può spingerci a fare gesti stupidi o privi di senso, o addirittura malvagi, compiuti puramente per un esibizionismo che comporta una necessaria chiusura dell'empatia quanto l'esclusione della razionalità (se riflettessimo, certo non commetteremmo queste azioni per ricevere attenzioni).
Nello specifico ci riferiamo a quegli episodi che possono andare dall'innocuo al dannoso ma che hanno come unico scopo quello di una ricerca di attenzione che nella nostra realtà non riceviamo.
Prendiamo come esempio quei due uomini che lo scorso Marzo hanno fermato a Torino un'ambulanza che viaggiava a sirene accese perchè questa era contromano. I due hanno filmato la loro azione e l'hanno poi condivisa sui social network, forse, anzi sicuramente, aspettandosi degli elogi per aver difeso la legalità ed il rispetto delle norme civili, impedendo il passaggio scorretto del mezzo.
Ecco, quello che i due hanno fatto, senza riflettere sicuramente, ha messo in pericolo la vita del ferito che viaggiava su quel mezzo e che doveva essere trasferito al più presto in un altro ospedale perchè aveva un emorragia epatica (mica sciocchezze eh, qui ci si lascia le penne).
Questo è un perfetto esempio di come il collegamento che abbiamo porti le nostre decisioni a ricadere sugli altri, siano esse buone o cattive.
In questo caso gli utenti del WEB si sono dimostrati indignati da questa azione che ha difatto ostacolato il soccorso di una persona in gravi condizioni.
Quello che volevano però l'hanno senza dubbio ottenuto: hanno avuto attenzione e il loro caso è finito persino in TV.
La vera domanda è: Ne è valsa la pena di mettere a rischio una vita per una bravata? Adesso che hanno ricevuto attenzione a livello nazionale si sentiranno soddisfatti?
Io non credo.
Il mio consiglio resta sempre quello di riflettere bene sulle proprie azioni e di cercare di non danneggiare mai gli altri.
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